Il radicamento nella memoria che crea valore aggiunto

Se la Fondazione Le Costantine indiscutibilmente eredita e trasmette il progetto delle sue donatrici, tuttavia non ne è la pedissequa esecuzione, ma una libera, creativa e politicamente responsabile reinterpretazione. Le interviste che ho realizzato mostrano fino a che punto la memoria delle fondatrici sia presente alle operatrici e agli operatori (in misura maggiore, certo, ma non esclusiva, per quelli che le conobbero in vita) e come influisca sulle modalità di organizzazione del lavoro e sulle relazioni, sulla consapevolezza del servizio svolto e sulla valutazione del valore del prodotto offerto. Quella memoria è dunque fonte di senso, ed è per via della sua mediazione che ognuno percepisce di essere parte di una impresa comune, che il suo lavoro non è solo finalizzato allo stipendio, ma è un contributo – di bellezza, di sapere, di cura – alla civitas, al mondo. La memoria dunque è forza vincolante che nutre i legami all’interno della comunità, e volano propulsivo di creazione e di realizzazione personale, poiché l’esempio delle fondatrici autorizza alla libertà e insieme richiede impegno.