L' "equilibrismo della memoria", il progetto della biblioteca pubblica arcivescovile A. De Leo di Brindisi

Memoria come Ricordo: perchè il ricordo di uno può essere la Memoria di Tutti.
Il progetto portato avanti con tanta cura ed attenzione dalla biblioteca pubblica arcivescovile Annibale De Leo si chiama “Equilibrismo della memoria”: un nome semplice ma di enorme impatto. Equilibrismo perchè spesso, quando si parla di internati, si pensa agli ebrei o agli omosessuali, dimenticandosi del tutto che anche noi italiani siamo stati prigionieri.
Il progetto, visibile sulla pagina della biblioteca (https://www.bibliotecadeleo.it/lequilibrismo-della-memoria/) intende mostrare e sottolineare e sensibilizzare il cittadino al suo passato, alla sua Storia. Perchè la Storia non è solo di chi vince, ma la storia è anche, soprattutto, di chi la vive.
La sottoscritta tiene sempre cari i ricordi e i racconti dei nonni sui loro padri, catturati e prigionieri: parlavano di come sono sopravvissuti vendendo le sigarette agli altri prigionieri per un tozzo di pane, pane che era la salvezza e il mezzo di sopravvivenza. Un bisnonno con una gamba buona, l’altra con una protesi, probabilmente amputata: come si fosse procurata quella ferita non ne ha mai voluto parlare.
Chi Ricorda condivide: e molte di queste testimonianze sono visibili nel progetto della biblioteca A. De Leo. Una Mappa Interattiva con le provincie di Brindisi, Lecce e Taranto permette una consultazione veloce e moderna per la scoperta di vite e nomi di chi è stato meno fortunato di noi, di chi è morto nei campi di concentramento e di chi è riuscito a ritornare a casa. “Anche io partecipai alla marcia della morte, ma sono sopravvissuto”, si legge nella biografia di Ambrogio Colombo della provincia di Brindisi; e così altre 100, 200 ecc…
Inoltre, linguaggi di comunicazione non vanno ignorati: sono importanti e potenti, attraverso essi si veicola il pensiero, il consenso e la manipolazione. Denigrazione razziale: un elenco di alcune delle riviste che fanno riferimento al “problema della razza” oppure dove si legge che “è tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti”. Un problema che sembra essere scomparso, ma che in realtà, se si scava fino in fondo, molti adulti sono profondamente ancorati a ideologiche razziste (anche se è cambiata la “razza” del bersaglio: oggi gli stranieri). I giovani devono farsi portavoce di un nuovo ideale giusto per tutti e veicolare con i genitori per insegnare a “guardare oltre” il limite del pensiero razziale.
Il progetto dona conoscenza, verità storica e soprattutto apre una porta per la nascita di nuovi studiosi, di nuove ricerche e di progetti legati alla valorizzazione del territorio locale attraverso la voce di chi si è sacrificato. Sta ai giovani accoglierlo ed accettarlo, studiare e rendersi partecipi alla condivisione del progetto, divulgandolo fra parenti, amici, compagni di scuola ed insegnanti.
Rendere Brindisi una città della Memoria, coma la Biblioteca A. De Leo è oggi luogo della Memoria. Un lavoro assai importante quello dell’“Equilibrismo della Memoria”, che ha coinvolto numerose persone, coinvolge e altrettante porterà a coinvolgere per la continuazione della Memoria. Perchè il Ricordo svanisce se non viene praticato, se non viene ascoltato da nessuno e se rimane stagnante nel suo mondo: bisogna diffonderlo affinchè esso diventi Memoria. E può esserlo solo se a crederci e ad essere coinvolti ci sono tutti, giovani e meno giovani.

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